Consorzio Tutela Vini
Valpolicella

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Zona di produzione

Racchiusa tra l’Adige a ovest, la città di Verona a sud e la Lessinia a nord, la Valpolicella è la terra che dà origine ad alcuni dei più grandi vini rossi italiani. L'area messa a denominazione, che corrisponde a circa 80.00 ettari, ricopre gran parte della fascia pedemontana della provincia Veronese e si estende da est a ovest per 35 km sviluppando 13 valli che si allungano da nord a sud. Questa conformazione pedologica crea le condizioni ottimali per lo sviluppo della viticoltura, in quanto la maggior parte dei vigneti possono essere coltivati con esposizioni che guardano verso sud, mentre le correnti provenienti dalle montagne, rinfrescando le valli soprattutto durante la notte, creano quelle escursioni termiche essenziali per un'ottima maturazione delle uve. Il disciplinare di produzione riconosce le "specificazioni" territoriali "Classico" e "Valpantena", applicabili in etichetta. Per "Classico”, si intende un vino le cui uve sono state coltivate all'interno dell'area più storica e tradizionale della Valpolicella, la quale comprende i comuni di Marano, Fumane, Negrar, Sant’Ambrogio e San Pietro in Cariano, i più occidentali della denominazione. La specificazione "Valpantena" invece, indica un vino prodotto nell'omonima valle, la quale divide la Valpolicella Classica da quella orientale. Complessivamente sono 19 i Comuni compresi in tutto o in parte nella D.O.C. Il primo consorzio per la tutela dei vini risale addirittura al 1925, l'attuale invece, nasce nel 1970 in seguito all'istituzione della D.O.C. avvenuta nel 1978. Nel 2010 l’Amarone e il Recioto sono diventati Denominazione di Origine Controllata e Garantita (D.O.C.G.).

Caratteristiche e tipologie vino

Lo splendido microclima della Valpolicella, dove le calde brezze del Lago di Garda incontrano l’aria fresca dei Monti Lessini favorisce la produzione di grandi vini rossi come l’Amarone DOCG, uno dei rossi italiani di pregio, apprezzato dai più esigenti consumatori di tutto il mondo, nato dall’evoluzione del Recioto DOCG, un vino dolce prodotto da uve appassite. Esistono documenti che attestano che già nel X secolo d.c. l'appassimento, tecnica utilizzata per disidratare le uve, era tradizionale in Valpolicella. La tecnica di produzione è invariata da secoli: le uve sono raccolte, rigorosamente a mano, tra la terza decade di settembre e la prima settimana d’ottobre, selezionate perfettamente sane e mature, di modo che possano affrontare con successo la delicata fase dell’appassimento, che dura minimo 90-100 giorni. Seguono la pigiatura con la fermentazione e l’invecchiamento in botte e in bottiglia, che può durare anche parecchi anni. Prima della immissione al consumo l’Amarone deve essere sottoposto ad un periodo di invecchiamento di almeno due anni, a diventare invece quattro per il “Riserva”. Il Valpolicella “Ripasso” DOC prende il nome dalla particolare tecnica di lavorazione che prevede una macerazione del vino Valpolicella su vinacce fermentate di uve appassite precedentemente utilizzate per la produzione del Recioto o dell’Amarone. Alla svinatura del mosto-vino, dopo aver sgrondato staticamente in maniera più o meno intensa le vinacce nel tino di fermentazione, si pone del vino Valpolicella ottenuto da uve fresche nel medesimo recipiente a contatto con le vinacce ancora in parziale fermentazione. Ne nasce un vino più strutturato, alcolico e morbido con estratti e livelli polifenolici più elevati. IIl Valpolicella D.O.C. anche se considerato il "vino base" della denominazione, ha una lunghissima storia alle spalle. Riconosciuta è la stima che D'Annunzio e Hemingway hanno espresso per questo vino veronese, che si è da sempre distinto per l'ottima freschezza, eleganza e beva molto piacevole, caratteristiche che lo rendono estremamente versatile in cucina. Il Valpolicella Superiore D.O.C. si diversifica rispetto al Valpolicella per una alcolicità più elevata e un periodo di invecchiamento di almeno un anno (6 mesi per il Valpolicella) che conferisce al vino una maggior complessità.

Uve

  • RONDINELLA

  • CORVINA VERONESE

  • CORVINONE

Corvina, Corvinone, Rondinella e Molinara sono le principali varietà autoctone sulle quali si è concentrata la produzione vitivinicola. La più importante è la Corvina che può entrare nella composizione dell'uvaggio fino all’90%. Apprezzata soprattutto per il suo corredo di sostanze coloranti, per la concentrazione e la sua grande capacità di adattarsi all’appassimento, dona ai vini della Valpolicella un’inconfondibile nota di ciliegia, oltre a sentori vegetali molto eleganti che, grazie all'appassimento, nell'Amarone tendono al balsamico. A lungo considerato una delle tante varietà di Corvina, il Corvinone è invece un vitigno a sé stante. Principalmente, conferisce sentori vegetali austeri ed eleganti che virano alla speziatura e può essere usato solo al posto della Corvina sino a sostituirne al massimo il 50%. La Rondinella può entrare nella composizione dei blend fino al 30%. Pare che il suo nome derivi dal colore della buccia che ricorda la livrea delle rondini: è una varietà arrivata nell’areale veronese nel XIX secolo. Secondo il Disciplinare di produzione possono concorrere anche altre uve provenienti dai vitigni a bacca rossa non aromatici ammessi alla coltivazione dalla Provincia di Verona, fino ad un massimo del 15% totale, nel limite del 10% per ogni singolo vitigno utilizzato.

AMARONE DELLA VALPOLICELLA D.O.C.G.

Colore: rosso rubino carico tendente eventualmente al granato con l’invecchiamento;

Profumo: caratteristico, accentuato, di ciliegia, ribes, cioccolato e spezie;

Sapore: pieno, vellutato, caldo;

Titolo alcolometrico vol. tot. min:: 14% vol. con residuo alcolometrico volumico potenziale massimo di 0,7% vol.;

Abbinamenti: è un vino robusto, ideale per arrosti di cacciagione da pelo o selvaggina nobile di piuma e formaggi stagionati;

Note particolari: il vino presenta anche le specificazioni le “Classico”, “Valpantena” e “Riserva”. Quest’ultima si distingue per un maggiore estratto secco minimo, di 35 g/l. Il disciplinare di produzione vigente prevede che l’uvaggio sia composto da uve Corvina (dal 40% al 80%), è tuttavia ammesso in tale ambito la presenza del Corvinone nella misura massima del 50%, in sostituzione di una pari percentuale di Corvina, Rondinella dal 5% al 30%. Possono concorrere i “vitigni a bacca rossa non aromatici, autorizzati e raccomandati per la provincia di Verona”, previsti, sino ad un massimo del 15%, dalla D.O.C.. Mantiene le sue caratteristiche anche per 10-20 anni.

RECIOTO DELLA VALPOLICELLA D.O.C.G.

Colore: rosso rubino carico tendente eventualmente al granato con l’invecchiamento;

Profumo: caratteristico, accentuato;

Sapore: pieno, vellutato, caldo, delicato, dolce;

Titolo alcolometrico vol. tot. min:: 12% vol. con un residuo alcolometrico volumico potenziale minimo di 2,8% vol.;

Abbinamenti: è un vino amabile e dolce, che ben si presta a numerosi abbinamenti con i dessert e con i piatti nei quali predomina l’uso della pasta frolla;

Note particolari: presenta anche le specificazioni “Classico” e “Valpantena” e “Riserva”. Il nome deriva infatti dal termine dialettale «recie» che richiama il latino recis, e si riferisce ai grappoli spargoli e maturi selezionati per questo vino. L’appassimento varia da 50 a 120 giorni a seconda delle condizioni climatiche e della qualità delle uve.

VALPOLICELLA

Colore: rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento;

Profumo: vinoso con profumo gradevole, delicato, caratteristico, che ricorda talvolta le mandorle amare;

Sapore: vellutato, di corpo, sapido, armonico;

Titolo alcolometrico vol. tot. min:: 11% vol, con un residuo alcolometrico volumico potenziale massimo di 0,4 % vol.;

Abbinamenti: a tavola si sposa con tutti i tipi di carni bianche, nelle diverse preparazioni, e con una vasta gamma di formaggi, sia freschi che stagionati;

Note particolari: si presenta anche con le denominazioni anche con le specificazioni “Classico”e “Valpantena”.

VALPOLICELLA RIPASSO

Colore: rosso rubino carico tendente al granato con l’invecchiamento;

Profumo: caratteristico con profumo gradevole;

Sapore: pieno, vellutato, di corpo;

Titolo alcolometrico vol. tot. min:: 12,5% vol., 13% vol., per la categoria “Superiore”;

Abbinamenti: è ideale negli abbinamenti con piatti corposi e robusti come la selvaggina oppure gli con arrosti;

Note particolari: si presenta anche con le denominazioni anche con le specificazioni “Classico”, “Superiore” e “Valpantena”. Si distingue per la particolare tecnica del “ripasso”, che consiste nel far riferimentare del vino con vinacce fermentate di uve appassite precedentemente utilizzate per la produzione del Recioto o dell’Amarone. Alla svinatura del mosto-vino, dopo aver sgrondato staticamente in maniera più o meno intensa le vinacce nel tino di fermentazione, si pone del vino Valpolicella ottenuto da uve fresche nel medesimo recipiente a contatto con le vinacce ancora in parziale fermentazione. Ne nasce un vino caratterizzato da una maggior struttura e longevità rispetto al Valpolicella, da una maggiore alcolicità, da una acidità più bassa e una maggior rotondità, da un più elevato valore in estratti e in sostanze fenoliche, idoneo ad avvantaggiarsi dell’invecchiamento minimo di un anno previsto dal disciplinare.

VALPOLICELLA SUPERIORE

Colore: rosso rubino tendente al granato con l’invecchiamento;

Profumo: vinoso con profumo gradevole, delicato, caratteristico, che ricorda talvolta le mandorle amare;

Sapore: vellutato, di corpo, sapido, armonico;

Titolo alcolometrico vol. tot. min:: 12% vol, con un residuo alcolometrico volumico potenziale massimo di 0,4% vol.;

Abbinamenti: va abbinato per lo più con secondo piatti a base di selvaggina oppure con gli arrosti.

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